Wanda Wulz è stata una fotografa italiana, nota per il suo stile sperimentale e per il suo contributo al movimento futurista. Nata a Trieste nel 1903, in una famiglia di fotografi, Wanda fu influenzata fin da giovane dall’ambiente artistico e fotografico domestico. Suo nonno, Giuseppe Wulz, e suo padre, Carlo Wulz, erano entrambi fotografi professionisti, e Wanda collaborò a lungo nello studio di famiglia.
Negli anni ’20 e ’30, Wanda sviluppò un linguaggio fotografico personale, unendo la tecnica ritrattistica tradizionale con sperimentazioni moderne. Tra le sue opere più celebri c’è l’autoritratto in cui fonde il proprio volto con quello di un gatto — un’immagine che esprime sia l’interesse per l’identità fluida, sia l’influenza delle avanguardie artistiche del tempo.
Nel 1932 aderì ufficialmente al movimento futurista, su invito di Filippo Tommaso Marinetti, e ne condivise le istanze di rinnovamento radicale delle arti. Nel futurismo trovò un contesto fertile per la sua ricerca artistica, in particolare nella fotografia dinamica, nella sovrapposizione di immagini e nell’uso del fotomontaggio per rappresentare movimento, energia e modernità.
Wanda lavorò spesso con la sorella Marion Wulz, anch’essa fotografa, e insieme portarono avanti lo studio fotografico di famiglia fino agli anni ’50.
Negli ultimi decenni del XX secolo, il suo lavoro è stato riscoperto e rivalutato per la sua originalità e per il contributo fondamentale alla fotografia sperimentale italiana. Wanda Wulz è oggi considerata una delle pioniere della fotografia d’avanguardia.
Morì nella sua città natale, Trieste, nel 1984.
