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Luigi Veronesi (1908-1998)

Luigi Veronesi

Pittore, fotografo, scenografo, grafico, regista e sperimentatore multimediale.

Veronesi cresce in un ambiente tecnico-industriale: inizialmente frequenta un corso da disegnatore tessile e studia in un istituto tecnico. All’età di circa diciassette anni, grazie all’accesso alla camera oscura che suo padre mise a disposizione, cominciò a sperimentare la fotografia e il fotogramma.
Contemporaneamente si avvicinò alla pittura: studia sotto la guida del pittore napoletano Carmelo Violante, presso l’Accademia Carrara a Bergamo, e frequenta l’ambiente della Galleria Il Milione di Milano. In quest’epoca iniziale la sua produzione era ancora influenzata in modo figurativo (si avvicinava a Sironi, Modigliani) prima della svolta verso l’astrazione.

Nel 1932 compie un viaggio a Parigi che risultò decisivo: entra in contatto con ambienti d’avanguardia, con linee di pensiero costruttiviste e con l’opera di artisti europei come Fernand Léger.
Nel 1934 aderisce al gruppo parigino Abstraction‑Création e partecipa, nello stesso periodo, alla prima mostra collettiva di arte astratta in Italia (a Torino).

Negli anni ‘30 Veronesi iniziò a distaccarsi dall’arte figurativa per sviluppare un linguaggio basato su geometria, astrazione, fotografia sperimentale (fotogrammi, cianotipi) e più tardi cinema e scenografia.
Una delle sue ricerche centrali fu il rapporto suono-colore, tradusse le frequenze e le strutture musicali in configurazioni cromatiche e visive. Ad esempio, nel 1936 produsse le “Quattordici variazioni su un tema pittorico”, legate alle “Quattordici variazioni su un tema musicale” di Riccardo Malipiero.
La fotografia astratta divenne un mezzo importante: Veronesi creò fotogrammi e immagini non figurative che si inserirono nel contesto più ampio dell’arte concretista e costruttivista.

Nel 1947 fu co-fondatore del gruppo fotografico La Bussola.

Nel 1948 aderì al Movimento Arte Concreta (MAC), che promuoveva l’arte concreta in Italia.

Negli anni successivi lavorò molto anche come scenografo: per il Teatro alla Scala di Milano

Dal 1973 al 1977 insegnò “cromatologia e composizione” all’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano, proseguendo la sua riflessione teorica sul colore, la percezione e il suono.

Nel 1983 gli fu conferito il Premio Feltrinelli dell’Accademia dei Lincei per la pittura.

Nel 2019 la Galleria 10 A.M. Art a Milano allestì una retrospettiva che copriva l’intera carriera di Veronesi, dalla pittura ai progetti intermediali.

È riconosciuto come uno dei protagonisti dell’astrattismo italiano del XX secolo, capace di coniugare arte visiva, musica, fotografia e design.

Luigi Veronesi rappresenta un ponte tra le avanguardie italiane e quelle internazionali. Il suo lavoro contiene elementi di progettualità tipici del costruttivismo e della Bauhaus, ma li traduce in un contesto italiano e multimediale.
La sua opera ha influenzato non solo la pittura astratta ma anche la grafica, la fotografia sperimentale e la progettazione scenografica.
La riflessione sul colore, sul ritmo visivo e sulla trasposizione tra linguaggi (musica → colore → forma) ne fa una figura “olistica” nell’arte del Novecento.

Fonte e link utili:

https://it.wikipedia.org/wiki/Luigi_Veronesi

https://www.catalogoartemoderna.it/artisti/luigi-veronesi

Le opere

Quattro fotogrammi Portfolio 4 stampe b/n

di Luigi Veronesi (1908-1998)

800,00

Luigi Veronesi (1908-1998)

Luigi Veronesi

Pittore, fotografo, scenografo, grafico, regista e sperimentatore multimediale.

Veronesi cresce in un ambiente tecnico-industriale: inizialmente frequenta un corso da disegnatore tessile e studia in un istituto tecnico. All’età di circa diciassette anni, grazie all’accesso alla camera oscura che suo padre mise a disposizione, cominciò a sperimentare la fotografia e il fotogramma.
Contemporaneamente si avvicinò alla pittura: studia sotto la guida del pittore napoletano Carmelo Violante, presso l’Accademia Carrara a Bergamo, e frequenta l’ambiente della Galleria Il Milione di Milano. In quest’epoca iniziale la sua produzione era ancora influenzata in modo figurativo (si avvicinava a Sironi, Modigliani) prima della svolta verso l’astrazione.

Nel 1932 compie un viaggio a Parigi che risultò decisivo: entra in contatto con ambienti d’avanguardia, con linee di pensiero costruttiviste e con l’opera di artisti europei come Fernand Léger.
Nel 1934 aderisce al gruppo parigino Abstraction‑Création e partecipa, nello stesso periodo, alla prima mostra collettiva di arte astratta in Italia (a Torino).

Negli anni ‘30 Veronesi iniziò a distaccarsi dall’arte figurativa per sviluppare un linguaggio basato su geometria, astrazione, fotografia sperimentale (fotogrammi, cianotipi) e più tardi cinema e scenografia.
Una delle sue ricerche centrali fu il rapporto suono-colore, tradusse le frequenze e le strutture musicali in configurazioni cromatiche e visive. Ad esempio, nel 1936 produsse le “Quattordici variazioni su un tema pittorico”, legate alle “Quattordici variazioni su un tema musicale” di Riccardo Malipiero.
La fotografia astratta divenne un mezzo importante: Veronesi creò fotogrammi e immagini non figurative che si inserirono nel contesto più ampio dell’arte concretista e costruttivista.

Nel 1947 fu co-fondatore del gruppo fotografico La Bussola.

Nel 1948 aderì al Movimento Arte Concreta (MAC), che promuoveva l’arte concreta in Italia.

Negli anni successivi lavorò molto anche come scenografo: per il Teatro alla Scala di Milano

Dal 1973 al 1977 insegnò “cromatologia e composizione” all’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano, proseguendo la sua riflessione teorica sul colore, la percezione e il suono.

Nel 1983 gli fu conferito il Premio Feltrinelli dell’Accademia dei Lincei per la pittura.

Nel 2019 la Galleria 10 A.M. Art a Milano allestì una retrospettiva che copriva l’intera carriera di Veronesi, dalla pittura ai progetti intermediali.

È riconosciuto come uno dei protagonisti dell’astrattismo italiano del XX secolo, capace di coniugare arte visiva, musica, fotografia e design.

Luigi Veronesi rappresenta un ponte tra le avanguardie italiane e quelle internazionali. Il suo lavoro contiene elementi di progettualità tipici del costruttivismo e della Bauhaus, ma li traduce in un contesto italiano e multimediale.
La sua opera ha influenzato non solo la pittura astratta ma anche la grafica, la fotografia sperimentale e la progettazione scenografica.
La riflessione sul colore, sul ritmo visivo e sulla trasposizione tra linguaggi (musica → colore → forma) ne fa una figura “olistica” nell’arte del Novecento.

Fonte e link utili:

https://it.wikipedia.org/wiki/Luigi_Veronesi

https://www.catalogoartemoderna.it/artisti/luigi-veronesi

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