Nato a Genova il 28 febbraio 1922, morì a Milano il 28 novembre 1986
Studiò inizialmente al Liceo Artistico “Nicolò Barabino” di Genova e poi architettura a Milano, interrotti dalla guerra Esordì nel 1942 con una personale al Salone Romano di Genova.
Nel dopoguerra visse a Parigi e Londra, dove incontrò artisti come Wols, Bryen, Bacon e Paolozzi Tra gli anni Cinquanta e Sessanta sviluppò uno stile informale e astratto caratterizzato da “nodi” e grovigli materici, alternando pittura, scultura e ceramica Partecipò a Biennali di Venezia nel 1950, 1954, 1958 (con sala personale), 1960 e 1966, vincendo premi come il Pininfarina. Nel 1973‑74 fu protagonista di antologie alla Kunsthalle Darmstadt, Palazzo Grassi a Venezia e Palazzo Reale a Milano Ex espressionista figurativo, passò all’arte informale, sviluppando un segno unico fatto di “nodi” su fondo spesso nero, grigio o con tocchi di rosso sangue.
La sua arte riflette un’intensità esistenziale: grovigli materici che evocano tensione simbolica e drammatica.
Emilio Scanavino fu un protagonista dell’arte astratta informale italiana, noto per il suo potente linguaggio visivo fatto di segni ritmici, tensioni e simbolismi espressivi, figura centrale nel panorama artistico tra anni Cinquanta e Settanta.
Fonte e link utili