Ai Weiwei è un artista e attivista cinese nato a Pechino nel 1957. Figlio del poeta Ai Qing, ha vissuto un’infanzia difficile a causa dell’esilio del padre durante la Rivoluzione Culturale. Negli anni ’80 si trasferì a New York, dove venne influenzato dall’arte contemporanea occidentale, in particolare da figure come Andy Warhol e Marcel Duchamp.
Nel 1993 tornò a Pechino e divenne una figura centrale nell’arte contemporanea cinese, fondando il Beijing East Village, una comunità di artisti sperimentali. Il suo lavoro spazia dalla scultura all’installazione, dalla fotografia al cinema, e affronta temi come i diritti umani, la libertà di espressione e la critica al governo cinese. Tra le sue opere più note ci sono “Sunflower Seeds”, “Remembering” e “Law of the Journey”, che denunciano ingiustizie sociali e politiche.
Nel 2011 fu arrestato dalle autorità cinesi e detenuto per 81 giorni senza accuse formali, evento che suscitò un’ampia indignazione internazionale. Dopo il rilascio, fu sottoposto a sorveglianza e gli venne impedito di viaggiare. Nel 2015 ottenne nuovamente il passaporto e si trasferì a Berlino, dove continuò il suo lavoro artistico e di attivismo.
Ai Weiwei ha anche diretto il documentario “Human Flow” sulla crisi dei rifugiati e ha scritto un’autobiografia intitolata “1000 Years of Joys and Sorrows”, in cui racconta la sua vita e quella del padre. È considerato una delle voci più importanti dell’arte contemporanea e del dissenso politico nel mondo.
Fonte e link utili:
https://it.wikipedia.org/wiki/Ai_Weiwei
https://www.treccani.it/enciclopedia/ai-weiwei_(Enciclopedia-Italiana)